Vetrina Buffet-Crampon

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16 strumenti trovati

Sax Tenore Mark VI con Fa# acuto matricola 214mila (TRATTATIVA PRIVATA)

Nel 1954 il mondo del sassofono viene sconvolto dall'arrivo di uno strumento che diventerà leggendario: il Mark VI. Acclamato per la sua ergonomia e flessibilità senza precedenti, lo strumento è stato rapidamente adottato dai più grandi.

Il 19 marzo 1954 un sassofono fu imballato e spedito a Selmer USA. Questo strumento, numero 53727, è stato il primo Mark VI ad essere spedito. Questo è stato successivamente utilizzato in una campagna pubblicitaria che affermava: "se il tuo sassofono ha un numero di serie inferiore a 53727, ti stai perdendo molte delle funzionalità offerte dal Mark VI". E c'era una bella foto di un sassofono tenore. È una grande campagna pubblicitaria, ma è un perfetto esempio del motivo per cui c'è così tanta confusione sulla storia di SELMER. Prima di tutto, #53727 era un contralto, non un tenore. In secondo luogo, il numero 53727 non è stato il primo della serie, ma solo il primo inviato negli Stati Uniti. In terzo luogo, il numero 53727 non ha segnato la fine di Super Action. Dei successivi 1000 strumenti, solo 56 erano Mark VI. Gli altri 944 erano Super Action. Nel 1952, intorno al numero di serie 49000, iniziarono ad apparire alcuni prototipi Mark VI. All'inizio del 54000 iniziarono piccole prove di produzione. Intorno a 55000 il Mark VI funziona bene a tutto gas. In generale i tenori Mark VI iniziano intorno a 54500, i contralti intorno a 55000, i baritoni più vicini a 56000 e i soprani non hanno effettivamente assunto l'aspetto Mark VI fino a quasi 70000, l'ultima serie del 69000. Il nome Mark VI era in realtà un'idea di marketing americana, così come Balanced Action e Super Action, entrambi nomi americani. Il Mark VI sembra derivare dal fatto che è la sesta generazione di sassofoni Selmer: il modello 22, il modello 26, per comodità tralasceremo il Large Bore che ne faceva parte, la serie SSS, il Balanced Action, il Super Action, e poi il Mark VI. Henri SELMER Paris non ha identificato nessuno dei suoi strumenti come Mark VI per i primi otto anni circa. C'è un modo molto interessante per sapere se il tuo sassofono è uno strumento del mercato statunitense o meno. Se sullo strumento è inciso "Mark VI", questa incisione sarà stata realizzata a Elkhart, nell'Indiana. Se possiedi un Mark VI tra # 55000 e 140000 che non dice "Mark VI" da nessuna parte, non è uno strumento del mercato statunitense. Può essere canadese, britannico, europeo o sudamericano, ma non sono gli Stati Uniti. Ma cosa intendo per Mark VI del mercato statunitense? Henri SELMER Paris ha inviato a Selmer USA dei sassofoni completamente assemblati, tutti i tasti erano montati, i tamponi incollati ma i tamponi non erano tutti presenti e lo strumento non era regolato. Erano imballati quattro in una cassa con i barattoli imballati separatamente in una piccola scatola separata nella stessa cassa. Quindi quattro barattoli e quattro sassofoni sono stati completamente assemblati. Quando sono arrivati a Elkhart, sono stati smontati, stampati, incisi con vernice o placcati a seconda dei casi - ma quasi tutti sono stati verniciati nello stile della vernice scura americana - e infine accordati. Quindi non è tecnicamente corretto affermare che i sassofoni sono stati assemblati negli Stati Uniti, piuttosto sono stati accordati negli Stati Uniti, perché ogni sassofono Henri SELMER Paris è stato prodotto nello stabilimento di Mantes-la-Ville in Francia. Un'altra differenza tra il mercato americano Mark VI e il mercato europeo Mark VI era che gli americani smontavano lo strumento per tamponarlo e lo rimontavano, rimuovevano il bullone e lo saldavano effettivamente al corpo. Il mercato europeo non l'ha fatto, quindi questa è una grande differenza.

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Il modello BC20 è il predecessore del modello RC, e non è conosciuto da molti, ma ti stupirà molto provandolo. Il suo legno è ancora ebano ebano. Non a caso la casa costruttrice Buffet Crampon ha ripreso le sue caratteristiche per sviluppare la linea Gala, Tradition e Legénde. Questo CLARINETTO BUFFET CRAMPON SIb BC20 tamponi nuovi in gorotex. Meccanica nichelata.

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Il Clarinetto Buffet-Crampon Contralto in MIb modello Prestige è perfettamente equilibrato nel colore timbrico e nell'intonazione. Molto facile d'emissione e bello possente grazie alla cameratura larga che crea una sonorità calda tipica degli strumenti della tessitura piu' grave. L'invenzione del clarinetto contralto è stata attribuita contemporaneamente a Iwan Müller ed Heinrich Grenser nel 1809. Nello stesso anno Müller si esibiva con un clarinetto contralto in Fa a 16 tasti in un momento in cui i clarinetti soprani generalmente non ne avevano più di 12. Nel XXI secolo il clarinetto contralto comincia ad esser preso in considerazione anche grazie ai nuovi mezzi di divulgazione mediatica. Le nuove tecnologie, infatti, hanno permesso agli esecutori di pubblicare video contribuendo alla propaganda ed alla dimostrazione delle sue potenzialità. Gli esecutori più importanti nel panorama classico sono: Kiyoshi Arai, Joe Clark, Giovanni Sarnataro, Bert Six e Mark Wolbers. Il clarinetto contralto spesso viene utilizzato nel jazz e gli esponenti più importanti sono: Gianluigi Trovesi, Joe Lovano, Hamiet Bluiett, J.D. Parran, Aljaz Rendla, Hugues Fardao, Oliver Leicht e Todd Groves. Le orchestre di fiati, le bande militari e le grandi bande "vesselliane", formate da esecutori professionisti, riescono ad eseguire arrangiamenti scritti per banda o composizioni complesse che includono in partitura il clarinetto contralto per completare l’intera classe dei clarinetti. Le composizioni per banda del XX e XXI secolo includono il clarinetto contralto. L'organico ufficiale prevede da 2 a 4 clarinetti contralti che insieme alle altre sezioni completano l'intera famiglia dei clarinetti.

The Buffet-Crampon Alto Clarinet in Eb model Prestige is perfectly balanced in timbre color and intonation. Very easy to emit and very powerful thanks to the large bore which creates a warm sonority typical of the most serious weaving instruments. The invention of the alto clarinet has been credited simultaneously to Iwan Müller and Heinrich Grenser in 1809. In the same year Müller was performing with a 16-key F alto clarinet at a time when soprano clarinets generally had no more than 12. In the 21st century the alto clarinet begins to be taken into consideration also thanks to the new means of media dissemination. In fact, new technologies have allowed performers to publish videos, contributing to propaganda and the demonstration of its potential. The most important performers in the classical panorama are: Kiyoshi Arai, Joe Clark, Giovanni Sarnataro, Bert Six and Mark Wolbers. The alto clarinet is often used in jazz and the most important exponents are: Gianluigi Trovesi, Joe Lovano, Hamiet Bluiett, J.D. Parran, Aljaz Rendla, Hugues Fardao, Oliver Leicht and Todd Groves. Wind orchestras, military bands and large "Vessilian" bands, made up of professional performers, are able to perform written arrangements for band or complex compositions that include the alto clarinet in the score to complete the entire class of clarinets. 20th- and 21st-century band compositions include the alto clarinet. The official ensemble includes 2 to 4 alto clarinets which, together with the other sections, complete the entire clarinet family.

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Corno Yamaha 321 in Sib con la pompa del La. Questa è stata sostituita da un canneggio più lungo in modo da avere TUTTI gli armonici del Fa. Il canneggio è intonatissimo. Così in pratica si ha un corno doppio. Corno presumibilmente della metà degli anni '90 del mercato interno giapponese, Ottimo per repertorio cameristico. Fornisco anche custodia originale Yamaha intonsa. Nessun problema di pressione o sfiato. Puoi contattare anche direttamente il proprietario https://www.facebook.com/nicola.pace.507?locale=it_IT

Normali segni di usura di un corno di circa trenta anni che fa il suo mestiere

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Che suonone imonente! Figlio di un periodo storico che si ripercuote anche nel designer delle chiavi. Gode di un astuccio sagomato rigido.

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